Comitato No Grandi Navi: perchè grandi navi e grandi opere vanno estromesse dalla laguna di Venezia. Un’intervista a due voci

Le navi da crociera rappresentano una forma di turismo non sostenibile, a causa delle loro dimensioni fisiche e della quantità di rifiuto prodotta. Nel caso di un ecositema fragile come quello lagunare non si può che opporsi al transito di questi ecomostri. Un assaggio visivo dell’impressionante contrasto tra una grande nave e la fragile Venzia potete trovarlo qui

Esiste un fronte compatto e deciso che si oppone alle crociere in laguna, ed è quello del Comitato No Grandi Navi. Abbiamo chiesto a Flavio Cogo, attivista della primissima ora e sempre schierato in prima linea, di raccontarci come e quando sia comparsa questa “resistenza”:

Quando nasce il Comitato No Grandi Navi e perchè?

Le iniziative contro le grandi navi da crociera a Venezia non sono una novità. A partire dal 2006 alcuni gruppi e associazioni (AmbienteVenezia e Assemblea Permanente No Mose, gruppi di cui faccio parte, Italia Nostra, Centro Sociale Morion, comitati di cittadini dei quartieri di Santa Marta e di Castello), riunite sotto la sigla Coordinamento cittadino contro le Grandi Navi, hanno dato vita a varie iniziative (sit-in, manifestazioni, assemblee pubbliche, petizioni, produzioni di dossier e dvd informativi) per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell’inquinamento e del disastro idrogeologico causato dalle grandi navi. A partire dal 2011 il clima in città è cambiato: l’aumento progressivo del passaggio delle grandi navi in laguna unito ai sempre più evidenti danni ambientali e paesaggistici hanno moltiplicato l’interesse e la sensibilità dei cittadini a questo grave problema. Dapprima è nato spontaneamente il gruppo facebook Fuori le grandi navi dal Bacino di San Marco, estraneo ai militanti no grandi navi, poi sono fioccate sempre più numerose le lettere di protesta sui giornali. Nell’ottobre 2011 AmbienteVenezia ha “riesumato” ilCoordinamento Cittadino contro le grandi navi e, confidando nel crescente malumore dell’opinione pubblica, ha indetto il 2 dicembre 2011, con l’appoggio della Municipalità di Venezia, un’assemblea pubblica per presentare il libro di Silvio Testa E le chiamano navi. Il grande successo inaspettato dell’iniziativa, a cui ha fatto seguito la partecipazione numerosa, rumorosa e inaspettata di comuni cittadini alle successive manifestazioni hanno permesso la costituzione del Comitato No Grandi Navi – Laguna bene comune, costituito ufficialmente il 6 gennaio 2011 con l’elezione di Silvio Testa come portavoce, gruppo partecipato che va oltre al semplice Coordinamento Cittadino del passato. Per noi è stata una vittoria, la gente si è unita a noi sempre più numerosa e convinta a ogni iniziativa, siamo seguiti e sostenuti dai buona parte dei cittadini perché oramai li rappresentiamo in maniera politicamente trasversale, non siamo più isolati, e confidiamo seriamente di poter vincere!

 

Concludiamo con l’autorevole parere del portavoce del Comitato, Silvio Testa, giornalista e autore del phamplet “E le chiamano navi” ( Corte del Fontego Editore, Venezia 2011)

Dott. Testa, a che punto è il lavoro portato avanti dal Comitato e quante persone sono coinvolte?

Dopo un anno e  più di lavoro possiamo dire che il tema del crocerismo e in genere della portualità a Venezia è ormai nazionale e non può più non essere affrontato. Il dibattito politico non può più fingere che il problema non esista. Detto questo, sul piano pratico siamo a un anno fa: c’è un decreto del Governo (Clini – Passera) che vieta il passaggio delle navi oltre le 40 mila tonnellate di stazza lorda in Bacino San Marco e in Canale della Giudecca, ma è inapplicato in attesa di percorsi alternativi, tutti sulla carta e quasi tutti inaccettabili. Noi chiediamo un cambio di modello, il divieto di accesso in laguna delle navi che studi autorevoli e indipendenti avranno indicato come incompatibili con la delicatezza della città, la salute dei cittadini, l’equilibrio morfologico della laguna. Questa linea è stata assunta anche dal Comune nel Piano di Assetto del Territorio (Pat) ma spesso le scelte amministrative e le parole del sindaco sono incoerenti con questo obiettivo. Le istituzioni tutte – Governo, Regione, Provincia, Comune – mirano esclusivamente a una sorta di riduzione del danno, cercando di tenere in piedi l’affare togliendo però le navi dal Bacino di San Marco. Polvere sotto il tappeto. Il Comitato è composto da una settantina di attivisti che lavorano praticamente tutti i giorni, ma gode di ampio consenso in città e ha una grande capacità di mobilitazione. Quando si vuole, le manifestazioni contano centinaia di persone. Gli organi d’informazione, in particolare quelli locali e quelli internazionali, danno ampio spazio e non sono assolutamente ostili; quelli esteri, in particolare, ci appoggiano incondizionatamente… del resto, basta che uno straniero veda la Msc Divina in Bacino San Marco perché si renda conto del problema.

Corteo acqueo e protesta a S.Marco contro le grandi navi, aprile 2013

Appuntamento del 7, 8 e 9 giugno, cosa si farà e perché partecipare?

Il 7, 8 e 9 giugno saranno tre giornate di mobilitazione contro le grandi opere inutili, o utili solo a chi le fa, a partire dal caso Venezia, che ha visto l’imposizione del Mose alla città e ora subisce la violenza del crocerismo. La logica è quella della speculazione sul territorio a prescindere dai suoi effetti sull’ambiente, la salute dei cittadini, la qualità della vita, spesso condita da corruzione e malaffare. Questa logica si è esercitata in tutta Italia e le due giornate saranno appunto l’occasione per mettere a confronto e dibattere le esperienze che la contrastano, chiudendo l’incontro con una grande manifestazione sia a terra che in acqua con epicentro il Porto.

Chi vi scrive ha vissuto quattro anni nel centro storico di Venezia, ringrazia il Comitato No Grandi Navi per tutto l’impegno profuso e si unisce al coro: “FUORI LE GRANDI NAVI DALLA LAGUNA”!

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