Comunicato n. 72 del 9 maggio 2013: E’ giunta l’ora di dire basta

E’ giunta l’ora di dire basta: il Governo deve intervenire subito e disporre il bando immediato dalla laguna delle grandi navi incompatibili.

   E’ passato più di un anno dalla tragedia del Giglio, che ha indotto gli allora ministri Clini e Passera a emanare un decreto che, per Venezia, vieta il passaggio delle navi di stazza lorda superiore alle 40 mila tonnellate in Canale della Giudecca e in Bacino di San Marco, ma da allora non si è mossa foglia in attesa di non specificate alternative.

   E’ passato più di un anno da quando il consiglio comunale ha adottato nel Piano di assetto del Territorio un emendamento proposto dal Comitato che dispone l’estromissione dalla laguna delle navi che studi autorevoli e indipendenti dichiareranno incompatibili col recupero morfologico della laguna stessa ma da allora non si è mossa foglia e nessuno degli studi citati è stato non diciamo concluso ma neppure avviato.

  Insomma, tutte le amministrazioni, nessuna esclusa, sono inadempienti. Governo, Magistrato alle Acque, Capitaneria di Porto, Comune, ciascuno per le proprie competenze poteva prendere provvedimenti a tutela della sicurezza della città, della salute dei cittadini, del recupero ambientale della laguna, ma non è stato fatto nulla e oggi la disgrazia di Genova dimostra che tutte le preoccupazioni che hanno portato tanti cittadini veneziani a manifestare contro le grandi navi sono purtroppo fondate, reali, presenti ogni giorno.

  La sicurezza assoluta è un mito, nelle attività umane l’incidente è sempre dietro l’angolo, e solo un cieco, solo un sordo che non vuol sentire può ostinarsi a affermare che il passaggio delle grandi navi in Bacino di San Marco e in laguna avviene con la totale assenza di rischi. Non esiste solo la perdita della rotta, alla quale fanno strumentalmente ricorso nelle loro dichiarazioni il presidente dell’Autorità Portuale, Paolo Costa, e quello della Venezia Terminal Passeggeri, Sandro Trevisanato, giudicandola risibilmente impossibile. Non sia mai, ma non può scoppiare un incendio in una nave? Non può perdere carburante? Non può subire un attentato? Non può avere un malore il pilota? Non può spezzarsi il cavo di un rimorchiatore? Succedesse in Bacino? Succedesse in laguna?

  Solo logiche alla Ilva di Taranto, contro le quali manifesteremo l’8 e il 9 giugno, possono giustificare la passiva accettazione del rischio, dell’inquinamento, della devastazione ambientale della laguna alla quale si sono conformate tutte le autorità, nazionali e locali, ma ora basta. Lor signori hanno avuto più di un anno per prendere provvedimenti che non sono arrivati e dunque è giunto il momento di rovesciare la loro logica: le navi incompatibili stiano fuori da subito e poi si cerchino le fantomatiche alternative.

    Lascia un Commento

    Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

    *

    x

    Check Also

    #ROADTO 5 GIUGNO!

    Comitato invita tutte le Veneziane ed i Veneziani a scendere in campo, a manifestare contro il passaggio delle grandi navi in Laguna, ma anche contro il ritorno ad un passato recente in cui l’economia del turismo di massa (garantendo lauti profitti a pochi e grande precarietà ai lavoratori) ha significato il progressivo ed inesorabile spopolamento della città, la restrizione di spazi pubblici! Per Venezia e la sua Laguna e per l’intero Pianeta, Indietro Non Si Torna, Fuori Le GrandiNavi Dalla Laguna!