Comunicato n. 82 – L’incidente sulla nave da crociera Zenith

Venezia, 25 giugno 2013

L’incendio scoppiato questa notte nella sala macchine della nave da crociera Zenith partita da Ravenna alla volta di Venezia dimostra una volta di più quanto sia inconsistente la sicumera con cui il presidente dell’Autorità Portuale, Paolo Costa, e il suo sodale della Venezia Terminal Passeggeri, Sandro Trevisanato, liquidano la possibilità di incidenti nel cuore della città e in laguna. Per non andare alla deriva senza motori, la Zenith ha dato fondo alle ancore tra Porto Levante e Chioggia: cosa succederebbe se un incidente analogo avvenisse in Bacino di San Marco oppure con la nave da crociera in coda nel Canale dei Petroli tra una petroliera, una chimichiera, una porta carbone, come vorrebbero Costa e il sindaco, Giorgio Orsoni, con le loro proposte?
Il decreto Clini – Passera va applicato da subito, le navi incompatibili vanno immediatamente estromesse dalla laguna, poi le Autorità si prendano tutto il tempo necessario per trovare e discutere le alternative, se ve ne sono. Il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, che non ha avuto neppure la cortesia di rispondere a una richiesta di incontro fattagli pervenire dal Comitato NO Grandi Navi, ha sostenuto lunedì che non imporrà nulla alla città e che le scelte andranno fatte a Venezia: se l’avessimo incontrato gli avremmo detto che istituzionalmente è inaccettabile che il 25 luglio, se quella è la data ultima, si decida solo tra le proposte che incidentalmente oggi sono sul tavolo, in un contesto fumoso e contraddittorio di dati economici, sociali, ambientali fondato su null’altro che le parole indimostrate del presidente dell’Autorità Portuale. Se ha studi che le suffragano, li tiri fuori, così chiunque li possa leggere in modo critico.
Crescente gigantismo navale, innalzamento del livello del mare, Mose alle bocche di porto, enormi problemi ambientali in laguna sono le condizioni strutturali che presto o tardi metteranno fuori gioco il porto di Venezia e se davvero si vogliono salvare indotto e occupazione sarà bene che il 25 luglio il ministro Orlando e il suo collega alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ne tengano conto convincendosi che l’unico modo per salvaguardare ambiente e lavoro è riconvertire a una portualità compatibile e a nuove funzioni la Marittima, potenzialmente una vera miniera d’oro, immaginando magari col sussidio di un concorso d’idee internazionale una diversa e sostenibile portualità per Venezia.

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