Comunicato n. 88 sullo sversamento di idrocarburi avvenuto ieri sera in Canale della Giudecca

Venezia, 13 agosto 2013

Lo sversamento di idrocaburi ieri sera in Canale della Giudecca, probabilmente a opera di una nave militare o di un traghetto attraccati in Marittima, dimostra ancora una volta l’incompatibilità di un certo tipo di traffico navale non solo con il cuore storico della città ma anche con la laguna stessa. L’intervento della Capitaneria di Porto e delle Guardie a fuochi ha consentito di contenere la chiazza di carburante e poi di assorbirla, ma ciò non toglie che il fatto deve far riflettere tutte le Autorità.

Il Comitato ha sempre sostenuto che nel novero dei possibili incidenti connessi al passaggio delle navi c’è anche lo sversamento di carburante e ieri sera, in condizioni di marea diverse, la chiazza olesosa sarebbe potuta arrivare nel pieno del Bacino di San Marco, ma lo sversamento, si spera non doloso, non avrebbe avuto minor peso se fosse avvenuto in qualche altro luogo all’interno della laguna, magari nel Canale dei Petroli dove l’Autorità Portuale o il sindaco vorrebbero trasferire in tutto o in parte il traffico croceristico.

La laguna non è un contenitore buono per tutti gli usi, ma è un ambiente straordinario e delicato che dà ragione dell’esistenza stessa di Venezia e la protegge. Non c’è Venezia senza la laguna, e dunque sono inaccettabili tutte le proposte che mirano a estromettere il traffico croceristico da San Marco semplicemente puntando a trasferire altrove il terminale passeggeri o, peggio, a mantenerlo in Marittima portandovi le navi attraverso il devastante scavo di un nuovo canale. La vera alternativa al passaggio delle grandi navi in Bacino San Marco è  rifiutare la corsa al gigantismo che fa solo gli interessi delle Compagnie da crociera estromettendo da subito le navi che per dimensioni, stazze, pescaggio, caratteristiche costruttive, carburanti utilizzati risultino incompatibili con la laguna, la sicurezza della città, la salute dei cittadini.

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