In Bacino navi con il carburante pulito

di Enrico Tantucci (La Nuova)

C’è l’accordo, ma sul trasloco a Marghera Trevisanato attacca Orsoni: “Sarebbe come portare il Marco Polo al Nicelli”

Meno inquinamento dalle grandi navi da crociera che solcano il Bacino di San Marco e che presto adotteranno il carburante “pulito” che già utilizzano quando attraccano alla Marittima per alimentare i propri generatori. Lo ha annunciato ieri il riconfermato presidente di Venezia Terminal Passeggeri (Vtp) Sandro Trevisanato presentando dati e progetti di sviluppo della società che gestisce lo scalo crocieristico veneziano.

«Grazie anche alla collaborazione del Comune oltre che delle compagnie di crociera», ha spiegato, «sarà stilato un protocollo d’intesa che prevede che le navi utilizzino volontariamente il carburante “verde” fin dall’ingresso delle navi nelle bocche di porto e fino allo sbarco in Marittima.
Un Venice Blue Flag 2, dopo il precedente accordo che appunto che prevede già l’uso del carburante meno inquinante in fase di attracco. Un contributo in più, anche se la campagna di monitoraggio dell’Arpav della prima parte di quest’anno conferma che l’inquinamento prodotto dalle grandi navi è trascurabile».
È così – secondo i dati Arpav – per molti inquinanti, a cominciare dal monossido di carbonio, ma non sono del tutto tranquillizzanti per le polvere atmosferiche inalabili (il Pm 10) dove il limite giornaliero per la protezione della salute umana da non superare per più di 35 volte l’anno è stato superato in 19 dei 78 giorni di misurazioni dell’Agenzia per la protezione ambientale. Ma nell’occasione Trevisanato ha anche con garbo ma con durezza rimbeccato il sindaco Giorgio Orsoni sulla proposta – ripetuta anche ultimamente dal primo cittadino incontrando i Comitati no grandi navi – di spostare il traffico crocieristico a Marghera.
«Sarebbe come pensare di trasferire l’aeroporto Marco Polo al Nicelli del Lido, è una proposta inattuabile. Al di là della pericolosità e dell’intasamento per il passaggio delle navi da crociera che comporterebbe, dove sono le aree, dove sono i parcheggi a Marghera per ospitare i relativi flussi, se noi alla Marittima nelle domeniche di punta, abbiamo almeno 30 mila passeggeri e duemila auto ospitate? Aggiungo che se il decreto Clini-Passera che prevede l’estromissione delle navi crociera superiore alle 40 mila tonnellate dovesse essere applicato, lo sviluppo del settore crocieristico a Venezia, l’unico che “tira” in campo turistico, si arresterebbe, perché quelle di tonnellaggio superiore sono la larga maggioranza. Aspettiamo anche gli esiti dello studio sullo scavo del canale alternativo Sant’Angelo-Contorta, perché i danni, anche ambientali, potrebbero essere superiori ai benefici. Ma oggi temo soprattutto gli effetti negativi legati alle proteste dei vari comitati contrari alle grandi navi in laguna, il cui movimento d’opinione sta avendo una vasta eco. E i primi effetti si vedono, a partire dalla dichiarazione dell’amministratore locale di Msc, che ha annunciato che penserà di trasferirsi a Trieste se continuerà la protesta. Per questo chiediamo al Comune di commissionare a un’istituzione scientifica di indiscutibile autorità, possibilmente straniera e indipendente, come il Mit di Boston, uno studio che esamini i problemi legati a moto ondoso e emissioni provocate dalle navi-crociera».

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