Appello ai comitati in difesa dell’ambiente e del territorio per il 7/8/9 Giugno 2013 : No Grandi Navi a Venezia

7,8 e 9 giugno giornate internazionali di lotta alle Grandi Opere! Campeggio a Venezia e grande mobilitazione. Fermiamo le Grandi Navi, ora!

 

Cari amici,

Come voi già sapete i giorni 7-8-9 Giugno il Comitato No Grandi Navi – Laguna Bene Comune ha indetto un appuntamento internazionale che vuole essere tante cose, ed è giusto allora che vi esponiamo i motivi e le cause, nonché gli obbiettivi, che ci hanno spinto a lanciare questa chiamata.

Molte cose, come movimenti territoriali in lotta, crediamo che ci accomunino. Per cominciare, pensiamo che una battaglia in difesa dell’ambiente non può essere prescindibile da una battaglia sociale di gente e per la gente. Lo spazio che occupiamo con i nostri corpi è lo spazio dentro e attraverso il quale ci poniamo in essere, determinando forme di umanità, saperi e pratiche che ci rendono diversi gli uni dagli altri ma uguali nella nostra essenza.

Questi spazi sono densi di significato perché sono riempiti da noi stessi, dal nostro divenire, dalle nostre pratiche del quotidiano. La lacerazione del nostro “paesaggio”, che poi non è altro che il nostro territorio, diventa inevitabilmente un attacco alla nostra umanità, alla nostra comunità. Ed è proprio dalla cittadinanza e dalla società civile che deve partire una presa di posizione riguardo alle devastazioni ambientali, e conseguentemente sociali, a cui purtroppo ci troviamo tutti a dover resistere.

Partendo da una condivisione generale di questo tipo scopriamo che un altro punto ci accomuna. In molti casi questa devastazione geo-sociale è il risultato di scelte politiche e affaristiche che impongono quasi sempre la costruzione di grandi progetti o grandi opere. Che sia una super strada o una ferrovia, che sia un’istallazione militare o un ponte, che sia una nave o un aeroporto, tutti questi progetti hanno in comune almeno tre aspetti evidenti:

La Non Democraticità, cioè l’impostazione dall’alto di queste opere, e quindi la non partecipazione, il non coinvolgimento attivo della gente che abita quel territorio, diventa esemplificativo per sottolineare la natura dispotica di tale politica, figlia senza dubbio di logiche neo-liberiste e quindi fortemente anti-democratiche.

L’inutilità di tali progetti. Di certo inutili per noi che dobbiamo subirli ma utilissimi per quel sistema affaristico e mafioso che usa il cemento come mezzo di potere (dietro ogni grande progetto c’è lo stesso disegno.

Mafia e Corruzione. A chi serve la TAV se non alle aziende che nel costruire, aumentando e gonfiando i prezzi, rubando soldi pubblici (quindi nostri) e speculano alle spalle di un intero popolo? A chi serve un ponte incostruibile e improbabile se non a quei mafiosi che da decenni ormai vivono di “grandi opere”? (un esempio fra tutti la Salerno-Reggio Calabria). A chi serve che le Grandi Navi passino per la Laguna di Venezia se non a quel potere di imprenditori privati, prima fra tutte la Mantovani s.p.a, che usano i fondi pubblici per riempire le tasche dei propri azionisti. A chi serve una base militare o un’istallazione radar se non a quel sistema politico repressivo, aggressivo e guerrafondaio che è la NATO?

I nostri avversari hanno molte facce ma un solo odore. E noi questo odore abbiamo imparato a riconoscerlo e lo fiutiamo in ogni grande progetto che ci viene imposto.

Per fortuna, oltre al nemico comune, pensiamo che anche altre cose ci uniscono. E siamo noi stessi.

Siamo noi stessi quando decidiamo di collaborare e di unirci.

Siamo noi stessi in quanto siamo le nostre lotte.

Nel resistere giorno dopo giorno all’indifferenza delle istituzioni, nel difendere un posto di blocco, nel crearne di nuovi, nel difendere una casa, uno sfratto, un presidio, nel tagliare una rete, nell’arrampicarci su un traliccio ecc.. sappiamo reinventarci come nuove forme di socialità partendo appunto da quella collaborazione, quella complicità e quel comunitarismo che abbiamo imparato a ricreare nei nostri spazi, nelle nostre battaglie. Sono queste ambizioni e questo saper/voler ancora sognare con pragmatismo un mondo migliore che ci portano a chiamarci e vederci tutti complici e solidale. A chiamarci compagni e fratelli.

Rispolverando vecchi slogan crediamo ancora nell’efficacia del concetto del “Pensare Globale, Agire Locale”. Ognuno deve saper costruire una battaglia nel proprio territorio, attraverso e con la gente che lo abita, che lo vive, che lo conosce e che lo ama.

Ognuno deve saper modellare la propria lotta a seconda dei propri obbiettivi e delle proprie esigenze.

Ognuno ha il diritto di creare la propria soggettività militante a seconda delle proprie possibilità e ambizioni. Ma allo stesso tempo pensiamo sia importante potersi confrontare, saper ascoltare e saper parlare ad altri fratelli e compagni, lontani geograficamente, ma parte della nostra lotta, del nostro progetto di “mondo” migliore.

Perché, vale la pena sempre ricordarlo, siamo tutti NOTAV, siamo tutti NODALMOLIN, siamo tutti NOMUOS, siamo tutti NOPEDEMONTANA, siamo tutti NOTEM, siamo tutti terremotati aquilani.

I giorni 7-8-9 saremo tutti NOGRANDINAVI.

È questo lo spirito con il quale abbiamo deciso di chiamare le giornate di mobilitazione. Contando in una grande partecipazione cittadina e nazionale, ci siamo fin da subito occupati della logistica e dell’accoglienza.

Pensiamo che un incontro di tipo formale strutturato come una convention a palco e pubblico unico non rispecchi a pieno il nostro spirito partecipativo.

Abbiamo così ideato un’area comunitaria, individuata in un impianto polisportivo datoci in concessione per l’evento, dove concentrare le iniziative e gli incontri secondo uno spirito informale e famigliare.

Lo spazio sarà così strutturato:

una zona camping (docce e bagni),

una zona ristoro (mensa della polisportiva a prezzi modici e “rinfreschi” gratuiti),

una zona espositiva dove ogni comitato potrà allestire un proprio punto informativo

una zona relax dove si esibiranno gruppi musicali, teatrali e giocolieri per tutta la giornata.

Infine, diverse postazioni verranno allestite per accogliere dibattiti/presentazioni di libri e comitati.

Le giornate del 7-8 Giugno si concluderanno con un’assemblea plenaria di convergenza dove, oltre ad esporre i motivi che ci anno fatto incontrare, verrà lanciata la giornata di lotta del 9 Giugno.

Fortemente convinti che le parole trovano la loro forza nei fatti, fortemente convinti che il conflitto sociale sia quello spazio pieno dove e attraverso il quale possiamo e dobbiamo agire per determinarci come cittadini coscienti e attivi, la giornata del 9 sarà un grande momento di mobilitazione che saprà portare con gioia ma anche con determinazione e con la giusta dose di radicalità, la nostra voglia di cambiamento.

Come comitato No Grandi Navi – Laguna Bene Comune abbiamo sempre cercato di combattere lo sfruttamento del nostro territorio. La Laguna è un ecosistema minuto, fragile e la sopravvivenza della città di Venezia, e dei suoi abitanti, è strettamente legata al benessere di questo. Il “sistema Galan” che ha gestito da 15 anni la nostra regione con tutte le sue ramificazioni, come il consorzio Venezia Nuova, la Mantovani s.p.a, l’Autorità Portuale e il VTP, sono di fatto i responsabili di anni e anni di speculazione edilizia e di distruzione programmatica e cosciente della laguna.

Cominciata con la costruzione di quella mostruosità ingegneristico-ambientale che è il MOSE fino ad arrivare alla presenza di mastodontiche Grandi Navi da crociera all’interno della Laguna veneziana, il disegno e i disegnatori sono sempre gli stessi. Bene, noi allora saremo la gomma che cancellerà tutto questo. Saremo quel sassolino insignificante che insinuatosi tra gli ingranaggi saprà far impallare il motore.

Giorno 9 Giugno siamo tutti chiamati ad essere NO GRANDI NAVI.

Una grande giornata di mobilitazione che avrà come primo obbiettivo quello di assediare il porto di Venezia, cuore rappresentativo del potere speculativo e affaristico veneziano, attraverso un grande corteo mattutino. La mobilitazione continuerà il pomeriggio con un altro importante appuntamento.

Consapevoli che la disobbedienza civile non può essere un reato e forti dall’esperienza del 16 settembre 2012, il 9 pomeriggio sarà un’altra occasione per ribadire un concetto semplicissimo: FUORI LE NAVI DALLA LAGUNA.

E cominceremo a cacciarle impedendole il passaggio dentro Venezia attraverso una manifestazione acquea, un corteo colorato e festoso ma ancora una volta determinato e intelligente, che saprà riconquistare e rimpossessarsi della città, delle sue acque.

Per i poteri forti non c’è scampo.

Assediamoli al grido di un antico slogan veneziano: “Par Tera e Par Mar”.

Nel 1720 l’Oceano Atlantico era attraversato da Vascelli i cui equipaggi erano formati da uomini e donne di ogni età e colore. L’organizzazione interna si basava sui valori imprescindibili dell’autorganizzazione, della libertà e del comunitarismo. Ogni tipo di decisione doveva essere discussa e provata all’unanimità secondo il principio della democrazia diretta e partecipativa.

L’obbiettivo comune a tutti i Pirati era quello di ostacolare e depredare le navi della Compagnia delle Indie in quanto rappresentanti di un mondo dispotico e monopolistico, repressivo e liberticida, nonché classista e dittatoriale che altro non erano che i nascenti stati-nazione.

Combattere significava resistere ad un modello socio-economico mercantilistico che si stava affermando globalmente e che si tramuterà ben presto nel capitalismo così come lo conosciamo.

Tradizionalmente a-nazionali e a-patriotici, queste canaglie di tutto il mondo si riconoscevano però sotto un simbolo: Il Jolly Roger. Questo rappresentava in pieno il pensiero ribelle dei pirati e allo stesso tempo voleva essere un monito a tutte le imbarcazioni nemiche, come a dire: “noi siamo i pirati, non abbiamo bisogno di chiedere permesso a nessuno per prenderci ciò che ci spetta e che c’è stato rubato, arrendetevi o sarà peggio per voi!”.

Ma se i nemici decidevano di ignorare il monito, i pirati rispondevano che non sarebbero stati disposti a scendere a compromessi e, issando una bandiera rossa, guidavano un cruento attacco “fino all’ultimo uomo, fino alla vittoria!”.

 

 

COMITATO NO GRANDI NAVI – LAGUNA BENE COMUNE

prime adesioni

Presidio permanente No dal Molin, Forum italiano dei movimenti per l’acqua, Associazione A Sud, Acqua Bene Comune Venezia, Comitato lasciateci respirare Este e Monselice, Comitato lasciateci respirare Padova, Associazione Ya Basta, Assemblea Permanente contro il rischio chimico Marghera, Associazione Ambiente Venezia, Coord. Associazioni Ambientaliste Lido di Venezia, Comitato Opzione Zero Riviera del Brenta, Casa dei Beni Comuni Treviso, No Tem Coordinamento Nord Sud del mondo Milano, Rete Commons – Rete dei comitati per i beni comuni di Napoli e Provincia, Coro F.M.  Saraceni degli universitari di Roma, Comitato mamme no tav di Marco Rovereto, Comitato Nessun Dorma di Civitavecchia, Forum Ambientalista, Comitato acqua bene comune Belluno, Comitato 2 SI Acqua Bene Comune Padova, WWF Venezia e Miranese, WWF Veneto, Rete comitati alto vicentino, No Tav Portogruaro, Presidio permanente No Muos, Teatro Pinellli Messina, Comitati radicati sul territorio Abruzzo, Legambiente Venezia, Centri Sociali Marche, Ambasciata dei diritti Marche, Ya Basta Marche, Archeotower occupata Taranto, Sea Shepherd Conservation Society, Comitato Acqua bene comune Polesine, Rete polesana Comitati per la difesa salute e ambiente, ADL Rovigo

Aderiscono singolarmente: Lorenzo Picunio, Elisabetta Malaman, Pierangelo Monti, Elena Panzia Oglietti

Per sottoscrivere l’appello manda una mail a:

gaia@globalproject.info

 

Per info sul campeggio  e sul programma:

nobigship@gmail.com

Durante i tre giorni di mobilitazione contro le grandi navi sarà possibile campeggiare con la tenda in un prato con vista laguna oppure al coperto per terra.

L’ospitalità sarà a offerta libera, il ricavato servirà a sostenere le spese del comitato. Ci sarà la possibilità di pranzare e cenare in ristorante o in pizzeria a prezzi contenuti (primo secondo e acqua a 12€).
Per prenotazioni nobigship@gmail.com

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