Venezia 29 settembre 2018 – Invito aperto ad un’assemblea nazionale dei comitati contro le grandi opere e per la giustizia ambientale

29 settembre 2018, h. 15.00 – S.a.L.E. Docks (Magazzini del Sale), Dorsuduro 265, Venezia.

Un’iniziativa nell’ambito della due giorni di mobilitazione contro le grandi navi, 29-30 settembre.

Il balbettio sul TAV del nostro Ministro delle infrastrutture secondo cui l’opera andrebbe ora “migliorata” e non più cancellata, la visita in Azerbaijan di Mattarella e Moavero Milanesi per “blindare” il TAP, le recenti dichiarazioni dello stesso Toninelli sulla necessità di mantenere le grandi navi in laguna dimostrano che, in merito a grandi opere e giustizia ambientale, il governo del cambiamento è in realtà il governo della continuità.

Il fatto è ancora più grave se pensiamo a quanto il Movimento 5 Stelle abbia politicamente lucrato, in campagna elettorale, sulla contrarietà di tante e tanti nei confronti di un modello di sviluppo rapace e generatore di malaffare. A proposito, anche sul MOSE (opera obsoleta che è già costata alle nostre tasche oltre 5 miliardi, “bruciandone” uno e mezzo in corruzione) la solfa del Ministro è la solita: “Noi l’opera non l’avremmo fatta, ma adesso che c’è non può essere messa in discussione”.

E così la giostra continua a girare, del resto a Genova non è crollato “solo” un ponte, quel fatto ci interroga tragicamente sul crollo di una stagione di sviluppo territoriale neoliberista che trascina con sé anche quei pezzi di paese che sono stati costruiti prima degli anni ’70, è il caso del “Ponte Morandi”. Una stagione fatta di cementificazione e consorterie, secondo uno schema che si è affermato diventando sistema, al sud come al nord, ad ovest come ad est. Dobbiamo continuare ad insistere: prima di grandi investimenti infrastrutturali, un serio lavoro di messa in sicurezza dei territori è necessario. Ancora una volta, in questa battaglia non ci sono governi amici.

Se ci cimentassimo (come va di moda in questo periodo) in un’analisi costi/benefici dell’azione di governo svolta sinora, diremmo che i benefici sono andati tutti a Salvini, a noi rimangono i costi, non solo in termini di sfacelo ambientale, ma anche in termini di clima sociale che si respira nel paese.

Vorremmo cogliere l’occasione dell’assemblea veneziana per confrontarci anche su questo aspetto. I comitati e i movimenti per la giustizia ambientale sono oggi tra gli esempi migliori di resistenza  contro la presa del discorso reazionario, contro il nazionalismo e l’incitamento alla guerra tra poveri, una guerra utilizzata come arma di distrazione di massa, mentre imperterrita continua la rapina dei nostri territori. Una rapina che, guarda caso, in Veneto è proprio a trazione leghista.

Al contrario, i territori dei comitati e dei movimenti per la giustizia ambientale non sono segnati dalla paura, non chiedono la guida dell’uomo forte, rigettano la tentazione identitaria. Le nostre identità le abbiamo costruite nel corso di anni di lotta, rinforzando il legame sociale contro il primato dei rancori individuali, pretendendo democrazia contro il binomio sicurezza/repressione, costruendo con i territori un rapporto di reciproca rigenerazione e non di unilaterale estrazione.

Attorno a questa forza vogliamo aprire un dialogo, senza l’ansia della costruzione di strutture formali, ma con la convinzione di dover rinforzare l’azione comune. Possediamo un patrimonio di forza che dobbiamo ancora esprimere pienamente, abbiamo la possibilità di farlo. Bisogna scegliere se assumersi collettivamente la responsabilità di fare un passo in più rispetto al già importante lavoro che quotidianamente portiamo avanti.

Sullo sfondo dell’attuale situazione politica, il valore dei comitati emerge con ancora maggiore chiarezza, un valore che va ben oltre i confini dei singoli territori. Al tempo stesso il prevedibile voltafaccia del governo dimostra che non si vince la battaglia contro le grandi opere se non dentro la lotta per una radicale e complessiva svolta democratica che investa il piano economico, politico, sociale e culturale.

Ripartiamo da qui! Incontriamoci a Venezia.

Per aderire all’appello inviare la propria adesione a nobigship@gmail.com

Lista adesioni (in aggiornamento):

Movimento NoTav
Movimento NoMuos
Movimento No Tap
No Tav terzo valico Alessandria
Stop Biocidio Napoli
Terre in Moto Marche
NoTriv Lombardia
Città Plurale – Matera
Trivelle Zero Molise
No Hub del Gas Molise
Fondazione “Lorenzo Milani” Onlus Termoli
Comitato No Tunnel TAV di Firenze
Trivelle Zero Marche
Coordinamento NoHub del Gas Abruzzo
Collettivo AltreMenti Valle Peligna di Sulmona (AQ)
Piano Taranto
Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone e provincia
CNFLS comitato nazionale delle fondazioni lirico sinfoniche
Discoli del Sinarca

No Dal Molin Vicenza
Comitato Zero Pfas Padova
Comunità Salviamo la Val D’Astico – NO A31
Comitato No Pedemontana
Opzione Zero
Malacaigo Mira
Ambiente Venezia
Eco-Magazine
ASC – assemblea sociale per la casa
COBAS Scuola del Veneto
Cobas autorganizzati del Comune di Venezia
Assemblea permanente contro il rischio chimico Marghera
Associazione Eddyburg
Venice on Board
Movimento Salviamo le Apuane
Medicina Democratica Onlus
PCI federazione di Venezia e Treviso
Comitato Diritto alla Città di Rovigo
Comitato popolare Lasciateci Respirare Monselice
Comitato Acqua Bene Comune Belluno
Associazione Ya Basta Edi Bese
Adl Cobas
Poveglia per Tutti
Venise Autrement Associazione.ACQUA-VITE
Potere al Popolo Venezia
ANPI 7 Martiri
Possibile – Venezia
PRC – Venezia
Comitato No Terza Corsia A13 Padova – Monselice
Rete GAS Vicenza
Cilsa – medici per l’ambiente Di Arzignano
Assemblea territoriale di Vicenza
Circolo culturale “Paolo Peroni” Venezia
Comitato Acqua Bene Comune Verona
CoNO Coordinamento No Olimpiadi
Circolo culturale ricreativo 3 agosto Venezia
Cooperativa Filó bottega dal mondo

    Lascia un Commento

    Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

    *

    x

    Check Also

    40.631 VOLTE GRAZIE!

    Il 4 marzo la Capitaneria di porto ci ha recapitato 7 multe da 2.080 euro l'una. Due settimane dopo ci è arrivata la notizia di altre 4 sanzioni di pari entità, cui si sommavano 6.000 euro di spese legali. Abbiamo provato a fare un azzardo, abbiamo provato a chiedere a chi in questi anni ha camminato e navigato al nostro fianco di sostenerci. Ci aspettavamo la solidarietà: non ci aspettavamo la magia. In meno di 30 giorni le donazioni che sono arrivate al Comitato No Grandi Navi hanno raggiunto l'incredibile ammontare di 40.631 euro...