Venezia in festa, Grandi Navi ferme in porto

Alla fine le hanno fermate. Le Grandi Navi se ne sono rimaste ormeggiate alle banchine del porto e hanno evitato di transitare lungo il canale della Giudecca, risparmiandosi così un altro “scontro navale”. Il comitato aveva schierato in acqua una flottiglia di circa una trentina di imbarcazioni tre remi e motore, pronto a dare battaglia corsara. Cosa forse ancora più importante, i dirigenti delle compagnie di crociera hanno preferito risparmiare ai turisti a bordo lo sberleffo del migliaio di cittadini sulle rive delle Zattere, pronti a “salutare” con sfottò vari e gesti poco educati la loro presenza non gradita.

Gli altoparlanti della Msc Musica – 92 mila 409 tonnellate di stazza lorda -, della Norwegian Star – 91 mila e 740 – e delle loro sorelle minori hanno avvisato i passeggeri che potevano ritirare le valige a causa del ritardo accumulato. Solo a sera inoltrata, quando il comitato ha dichiarato conclusa la manifestazione, le Grandi Navi sono potute uscire dal porto e prendere il mare. Per questa volta, i turisti a bordo non hanno potuto godere dello spettacolo della città dei Dogi vista dall’alto. Che poi è uno dei principali motivi per cui pagano il prezzo del biglietto.

“Ci siamo ripresi la città – ha spiegato Tommaso Cacciari -. Hanno avuto vergogna a far vedere cosa pensano i veneziani di questo turismo che mercifica e svilisce tutta Venezia”. Finale di manifestazione con un attacco “pirata” alla marittima, con le imbarcazioni che si sono avvicinate al molo per gridare “fuori le navi dalla laguna”. Anche per informare i passeggeri del perché del ritardo (mica glielo spiegano gli altoparlanti delle navi che Venezia non li vuole…)

Sul palco, tanta musica con Cisco, i 99 Posse, il divertentissimo — e tutto veneziano! – Coro delle Lamentele e altri.
Tanta voglia di divertirsi e di fare festa, anzi, di fare la festa alle Grandi Navi, anche in fondamenta, dove la pioggia e la giornata da “climate change” (ma chi se lo ricorda un settembre così?) non ha fermato la voglia degli attivisti di lottare per un mondo dove la priorità sia la tutela dell’ambiente e non gli interessi delle finanziarie.

Un mondo tutto da costruire. Passo dopo passo, lotta dopo lotta. Con la consapevolezza, maturata anche in queste giornate di discussione con tanti comitati e associazioni da tutta Europa, che il nemico è uno solo, sia che si chiami Pfas, Muos, Tap, Tav o Stuttgart o qualche altra grande opera, costosa, inutile e devastante.

    2 commenti

    1. Bravissimi! Manifestazione riuscitissima: e sempre FUORI LE NAVI DALLA LAGUNA!

    2. Yvonne Girardello

      I nostri AVI hanno costruito questa città che malgrado tutti gli sfregi subiti dalla libidine dello sfruttamento ambientale è ancora viva e l’hanno lasciata ai posteri come monumento delle umane virtù. Le Grandi Navi sono un’offesa a questo monumento, un mostruoso delitto compiuto contro un bene comune dell’umanità. La MORTE di Venezia priverebbe i posteri della vista delle opere dell’ umana virtù. Venezia è a rischio infarto per opera dell’ attuale pazzia umana che la sta distruggendo, giorno dopo giorno. FUORI GLI ELEFANTI DAL NOSTRO GIARDINO. Yvonne

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