The MS Allure of the Seas, the largest passenger ship ever constructed, leaves Marseille. Photograph: Gerard Julien/AFP/Getty Images

The Guardian: ‘Non voglio che le navi mi uccidano’

‘Non voglio che le navi mi uccidano’:

Marsiglia combatte l’inquinamento delle navi da crociera

Si stima che il traffico navale rappresenti il 10% dell’inquinamento atmosferico della città, gli attivisti delle associazioni si concentrano in particolare sul settore delle crociere.

Dal suo balcone sopra il porto di Marsiglia Jean-Pierre Eyraud ha un punto di vista di primissimo piano delle gigantesche navi di lusso da crociera che ormeggiano vicino e che portano 1,5 milioni di passeggeri ogni anno.

Ma da quando ad Eyraud è stato diagnosticato 4 anni fa un cancro alla gola – una diagnosi comune a diverse altre persone che vivono nel quartiere vicino al porto – guarda con un senso di orrore “i palazzi delle vacanze galleggianti” che sbarcano i turisti giornalieri.

Assieme agli ambientalisti ha paura dell’inquinamento atmosferico causato dalle navi da crociera che bruciano carburante tutto il giorno al porto, inquinamento che sta soffocando i cittadini di Marsiglia e i cittadini lungo la costa.

“Il paradosso è che a Marsiglia adoriamo tutte le forme delle navi, le vediamo partire con un senso di nostalgico desiderio, sono un simbolo di libertà con il mare una distesa infinita,” dice, “ma, allo stesso tempo non voglio che le navi mi uccidano.”

Eyraud, 69, che abita sopra l’area di ormeggio nella parte nord di Marsiglia, è in fase di guarigione dal cancro. Sua sorella che abitava vicino morì di cancro 3 anni fa all’età di 56 anni. Anche ad una amica d’infanzia e sua sorella è stato diagnosticato un cancro.

Eyraud iniziò a lavorare a 15 anni in fabbrica ma più tardi divenne artista, non ha mai fumato e prima era in gran forma fisica perché praticava nuoto sub-acqueo e faceva escursioni in montagna.

“Abbiamo notato che il numero dei casi di cancro qui iniziò ad emergere negli anni dopo la rapida espansione del traffico croceristico; le navi divennero sempre più grandi e arrivarono sempre più numerose.” Dice, “sono preoccupato dal carburante delle navi e l’inquinamento atmosferico. Prima coltivavo delle erbe nel poggiolo ma ora ho troppo paura per poterle mangiare.”

Una associazione cittadina sta lottando contro l’inquinamento causato dalle navi e mette in guardia dell’impatto sulla la salute per le persone che vivono nelle aree vicino al porto dove si fermano le navi – un pericolo che aumenta anche in altri porti, per esempio Venezia e Barcellona.

Eyraud e altri ambientalisti vogliono imporre a Marsiglia una scelta per un’energia più pulita e una decisione per inasprire le regole per i limiti alle polveri sottili sospese nell’aria.

I motori delle navi da crociera sono in azione tutto il giorno anche quando sono in porto per fare fronte alle necessità energetiche di questi alberghi galleggianti. Fino ad ora non è stato fatto nessun studio sul collegamento tra l’inquinamento causato dalle navi a Marsiglia e le conseguenze sulla salute, per esempio il cancro. Ma, il Gruppo Trasporti e Ambiente di Bruxelles stima in 50.000 le morti premature all’anno in Europa dovute all’inquinamento causato dal settore navale.

“Vogliamo che tutti sappiano, in modo particolare, i turisti,” dice Eyraud, “e vogliamo che loro stessi comincino a fare delle domande ambientali mentre sono a bordo a queste navi che sono dedicate al piacere.”

Le grandi navi usano un carburante pesante che contiene un livello più alto di zolfo di quello usato sulle strade. Quando le navi da crociera ormeggiano nei porti europei la legge prevede l’utilizzo di un carburante più pulito, con livelli minori di zolfo. Ma gli attivisti dicono che i livelli di zolfo sono ancora troppo alti e questo risulta dalle analisi delle emissioni di polveri sottili e del diossido di zolfo, nocivi alla salute.

Marsiglia, nel tentativo disperato di liberarsi dallo stereotipo di luogo dove c’è traffico di droga e battaglie tra bande di criminali, visto nel film The French Connection, si è re-inventata come una delle destinazioni turistiche più importanti negli ultimi 10 anni e spera in 2 milioni di passeggeri all’anno entro 2020. È, anche, una delle città di Francia più inquinate, inquinamento causato principalmente dall’industria e traffico stradale. L’inquinamento dovuto alla navigazione, incluso la navigazione industriale, raggiunge il 10% del problema inquinamento della città. Nel traffico navale è incluso anche un gran numero di traghetti che trasportano macchine e persone in Corsica e Africa del nord, inclusi Morocco e Algeria.

Le associazioni locali hanno preso di mira in particolare le navi da crociera e i loro livelli di inquinamento. Pensano che gli operatori delle linee di crociera dovrebbero abbandonare l’uso di carburante poco costoso e sporco e passare a carburanti più puliti. Anche perché questo turismo galleggiante che soffoca la gente che abita vicino ai porti poco si addice alle brochure pattinate delle vacanze di lusso.

Lunedì (9 luglio 2018 n.d.r.) ci sarà la prima causa legale in Francia contro un capitano di una nave da crociera che sarà processato perché ha superato i limiti delle emissioni nel porto di Marsiglia. La Nave da crociera Azura lunga 300m. , porta 3.000 passeggeri con diverse piscine, una galleria d’arte, un centro commerciale, un centro commerciale e un centro termale; fu controllata a marzo dalle autorità del porto. Aveva superato i limiti delle emissioni di zolfo del carburante, venne inseguita fino al successivo approdo nella Costa Azzurra.

Il capitano rischia un anno in galera assieme ad una multa di €200.000 se condannato.

Nessun’accusa è stata mossa contro P&O Cruises, compagnia proprietaria della nave.

“Questo tipo di controllo da parte delle autorità su una nave non sarebbe mai accaduto se non ci fossimo concentrati sui problemi della qualità dell’aria qui”, ha detto Stéphane Coppey, della federazione locale France Nature Environment, che ha condotto una campagna contro l’inquinamento atmosferico a Marsiglia.

Richard Harduin della federazione dice che un problema chiave del Mediterraneo è che non ha le stesse severe regole riguardo carburante ed emissioni marittime simili a quelle dei mari del Nord e del Baltico. Questo implica che i traghetti più vecchi e più inquinanti – che non possono navigare al nord – vengono spostati e servono le rotte del Mediterraneo. Senza le stesse regole, il Mediterraneo sarà usato come una specie di pattumiera. La spinta verso regole più severe per le emissioni nel Mediterraneo è diventata una argomento politico di primo piano in Francia, e il governo dovrebbe pubblicare un rapporto al riguardo entro la fine di quest’anno.

Jean-Francois Suhas, capo del Marseilles-Provence Cruise Club, dice “Siamo consapevoli delle preoccupazioni legate all’inquinamento ed è qualcosa su cui siamo molto concentrati. L’industria delle crociere e il porto di Marsiglia hanno affrontato queste questioni da quattro anni “. Dice, il processo al capitano dimostra che nessuno la farà franca. Il porto sta lavorando su nuove tecnologie, tra cui collegare le navi alla rete elettrica del porto, per ridurre le emissioni.

Charles Chanut, un medico in pensione, ha detto che è sorprendente vedere l’incidenza dei tumori nel quartiere che si affaccia sul porto di Marsiglia. “L’inquinamento atmosferico è una battaglia importante per la salute pubblica”, ha detto. “Non siamo contrari alle navi da crociera qui, possono portare benefici economici, ma almeno farlo in modo pulito”.

Traduzione del Comitato NOGrandiNavi (Barbara Warburton e Luciano Mazzolin)

Leggi l’articolo originale (The Guardian 06/07/2018)

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